sabato 1 maggio 2010

1 maggio del sindacalismo di classe

proletari comunisti appoggia e sostiene in questo primo maggio
questa posizione


lo slai cobas per il sindacato di classe sostiene tutte le manifestazioni
operaie e proletarie che si
tengono oggi nel nostro paese

in particolare
il primo maggio autorganizzato di napoli
la tenda per il lavoro a taranto
le manifestazioni antifasciste di milano

non sostiene
la manifestazione cgil-cisl-uil di Rosarno, questi sindacati e in
particolare i loro apparati e iscritti locali hanno pienamente partecipato
alla caccia all'immigrato dopo la loro rivolta a rosarno e quindi fanno
pienamente parte del fronte reazionario razzista e in nessuna maniera la
manifestazione di oggi assolve i sindacati dalla loro politica di
collaborazione con il capitale e il governo ale alle sua politiche
antiproletarie e antimmigrati
chi aderisce alla manifestazione di rosarno non fa in alcun modo parte del
sindacalismo di classe e della opposizione politica proletaria
non sostiene tutte le manifestazioni promosse da cgil-cisl-uil

non sostiene
il may day ovvero il primo maggio della piccola borghesia e del ceto
politico sindacale riformista di sinistra
dell'ideologia antioperaia e anticomunista nel nostro paese

slai cobas per il sindacato di classe
coordinamento nazionale
cobasta@libero.it
1 maggio 2010

A sostegno della Guerra popolare in India

milano 29 maggio assemblea di costituzione del comitato in italia




proletari comunisti PCm-italia
ro.red@libero.it
347-1102638

A sostegno della Guerra popolare in India


In India si sviluppa impetuosa una guerra di popolo contro la borghesia
indiana e l'imperialismo
Essa si estende e si diffond e sempre più sempre più in quasi un terzo dei
distretti del Paese-continente.
E non è certo una semplice guerriglia di qualche migliaio di armati,
espressione delle caste e realtà tribali delle più remote e arretrate
dell'India,
come ripetono i commentatori occidentali, ma una vera guerra di popolo,
guidata dal partito della classe operaia indiana, il Partito Comunista
dell'India - maoista, che coinvolge e gode dell'appoggio di milioni di
contadini poveri, donne, masse di "intoccabili", che stanno combattendo per
la loro liberazione e già oggi controllano vaste regioni attraverso una
decina di stati della confederazione indiana.
Una guerra di popolo iniziata nelle regioni dove più profonde sono le radici
della rivolta, miseria, sfruttamento capitalistico e tribale, più acute
sono le contraddizioni prodotte dal turbolento sviluppo di saccheggio di
risorse, oppressione di casta e sfruttamento da parte del capitalismo
indiano legato all'imperialismo:Una guerra di popolo che sta conquistando
masse di giovani, studenti e intellettuali democratici e rivoluzionari anche
nelle città del paese e che ottiene sempre più interesse e sostegno in tutto
il mondo:
Contro questa guerra popolare da mesi lo Stato Indiano, con l'appoggio
dell'imperialismo ha scatenato una gigantesca operazione repressiva chiamata
"Green hunt" - Caccia Verde - una vera e propria caccia all'uomo in cui le
masse povere dell'india sono trattati come animali da sterminare. Una
campagna di guerra condotta dal regime indiano contro il suo stesso popolo,
con con ampio impiego di truppe superarmate, polizia e milizie paramilitari,
che punta a seminare terrore e genocidio nei villaggi, con incursioni,
distruzioni indiscriminate, stupri e assassini di massa, eliminazioni
selettive, arresti e sparizioni - come era stato fatto recentemente in Sry
Lanka, contro il popolo Tamil e il suo movimento di liberazione nazionale.
Tutto nell'illusione di annegare nel sangue la lotta di un popolo per la
liberazione.
Nel silenzio assenso dei governi imperialisti USA,Europa,Russia e dei loro
mass-media la criminale azione del governo indiano ha trovato l'opposizione
già al suo interno un ampio fronte di intellettuali e attivisti in ogni
paese del mondo che l'hanno smascherata e si sono mobilitati per fermarla,
tra cui l'eminente figura del movimento antiglobalizzazione mondiale, la
scrittrice Arundhati Roy, e una campagna di denuncia e solidarietà è stata
lanciata da....
ma occorre andar oltre la denuncia dei crimini della controrivoluzione in
India.
Le masse indiane dirette dal Partito Comunista dell'India maoista, stanno
scrivendo una pagina storica nello scontro di classe nel mondo che vede da
un lato l'imperialismoe le borghesie reazionarie, dall'altro il proletariato
e i popoli del mondo
Lo sviluppo della guerra popolare in India è la nuova dimostrazione, che è
la rivoluzione oggi la tendenza principale nel mondo
E' la nuova affermazione che il maoismo, marxismo-leninismo della nostra
epoca, è al comando e guida della nuova ondata della rivoluzione mondiale
contro l'imperialismo in crisi
i proletari avanzati devono comprendere che l'avanzamento della guerra di
popolo in India mette seriamente in discussione i rapporti di forza non solo
nella regione sud-asiatica, crocevia geo-strategico degli assetti attuali
dell'intero sistema imperialista mondial ma in tutto il mondo
per questo lanciamo come partiti e organizzazioni maoiste e rivoluzionarie
una grande campagna di sostegno, chiamando alla costruzione di un Comitato
Internazionale di Sostegno, per organizzarla con conferenze, assemblee,
manifestazioni nel maggior numero dei paesi del mondo e in particolare nel
ventre della bestia imperialista
Con la guerra popolare in India, verso la sua vittoria !

PCm-Italia, PCm Francia, PCm-Turchia/NordKurdistan-
PCR-Canadà-PCIndia(ml)Naxalbari

venerdì 30 aprile 2010

1 maggio esce MAOIST ROAD rivista internazionale

esce MAOIST ROAD -LA VOIE MAOÏSTE - LA VIA MAOISTA
rivista internazionale marxista-leninista-maoista
edizione italiana numero 0

tutta dedicata ai testi e atti della
Riunione Internazionale
Parigi 30-31 Gennaio 2010

Costruire i Partiti Comunisti maoisti
Per una nuova Conferenza internazionale
Campagna internazionale di sostegno alla Guerra Popolare in India
Costruire al livello internazionale il Soccorso Rosso proletario

puoi richiederla -no internet
mandando indirizzo postale
a ro.red@libero.it
a materiali cp 2290 Ta/5 74100 taranto -Italia

1° maggio parigi-place de la repubblique-ore 14

contingente internazionalista a parigi sotto lo striscione
dalle rivolte operaie alla rivoluzione proletaria

1 maggio intenazionalista -dichiarazione congiunta

1°maggio internazionalista !
dalle rivolte operaie e proletarie alla rivoluzione proletaria !
Volantino diffuso nelle manifestazioni del 1° maggio di diversi paesi- principale Parigi
La crisi del sistema capitalista imperialista prosegue nelle sue conseguenze per il proletariato e le masse popolari del mondo intero. Le borghesie imperialiste di tutto il mondo approfittano della crisi per ristrutturare il capitalismo su scala mondiale, per “migliorarlo” nell'interesse della propria classe in funzione dei loro profitti.
Questo alimenta le contraddizioni interimperialiste per il controllo del mercato mondiale e delle zone strategiche geopolitiche. Questo rilancia e spinge verso i fattori di guerre interimperialiste e reazionarie nel mondo.
Per i popoli dei paesi oppressi, fame e miseria, per i proletari dei paesi imperialisti aumento della disoccupazione, aumento del costo della vita, licenziamenti, chiusure delle fabbriche, precarietà.
Per i popoli del mondo guerre imperialiste d'aggressione,invasioni, neocolonialismo.
Per il proletariato, stato poliziesco, moderno fascismo, leggi razziste, oppressione delle donne e i giovani.
Questa situazione porta all'avanzamento delle lotte antimperialiste e delle guerre popolari nel mondo e porta la classe operaie, i giovani, gli immigrati, le masse popolari a con durre nuove lotte e rivolte. In Francia, Germania, Italia, Grecia, nei paesi dell'Est, ma ugualmente in altre parti del mondo, America Latina, Asia, Africa.
Va sempre più in crisi l'elettoralismo, il parlamentarismo e il riformismo politico e sindacale.
Sempre più per avanzare e rafforzarsi il movimento operaio e popolare ha bisogno di un'organizzazione rivoluzionaria e di una strategia rivoluzionaria per rovesciare la borghesia e conquistare il potere.
Finchè il proletariato non sarà al potere è illusorio pensare che la sua sorte possa migliorare!
Le lotte operaie, più largamente le lotte popolari (contro la privatizzazione della scuola, per la regolarizzazione degli immigrati, contro la repressione poliziesca, ecc.) si sviluppano in opposizione a questo sistema che non ha come prospettiva che lo sfruttamento, l'oppressione e la miseria per la maggioranza della popolazione.
Queste lotte devono coordinarsi, generalizzarsi ed elevarsi nel quadro di una prospettiva rivoluzionaria di rovesciamento dei governi e degli Stati della borghesia per la presa del potere del proletariato.
Ciò non avverrà spontaneamente. Per questo noi dobbiamo costruire in tutti i paesi gli strumenti rivoluzionari, il nuovo partito della classe operaia, i partiti comunisti di tipo nuovo, fondati sulla teoria rivoluzionaria marxista-leninista-maoista e sul bilancio dell'esperienza storica del movimento comunista, il Partito Comunista maoista!
Oggi il Partito Comunista maoista ha l'obiettivo di avanzare nella sua costruzione nel fuoco della lotta di classe in stretto legame con le masse, per la rivoluzione proletaria, con la strategia della guerra popolare che culmini con l'insurrezione, adatta a ciascun paese secondo sue condizioni, per la costruzione di una società nuova, senza crisi, senza sfruttamento, senza oppressione, senza povertà, il socialismo, in direzione del comunismo società senza classi. Il rafforzamento dei Partiti Comunisti maoisti, dove esistono, e la loro costruzione, là dove non esistono, è compito di tutti i proletari, di tutti coloro che si battono sui differenti fronti di lotta e che vogliono darsi i mezzi per rovesciare il sistema.
Sostenere la guerra popolare in India, sostenere la rivoluzione in Nepal
La guerra popolare conosce un nuovo avanzamento in Perù sotto la direzione del Partito Comunista del Perù e prosegue nelle Filippine, Turchia e particolarmente in Asia.
In India la guerra popolare diretta dal Partito Comunista dell'India Maoista progredisce talmente che il governo ha recentemente bandito il PCImaoista e lanciato una grande operazione militare contro i rivoluzionari e le masse indiane, l'operazione “Green Hunt” - caccia verde. Ma il popolo in armi resiste validamente e ottiene un sostegno ancora più grande in tutto il paese.
Il nostro compito è di mettere in pratica l'internazionalismo proletario, di far conoscere questa lotta e sostenerla.
In Nepal la situazione evolve sempre più verso lo scontro tra il campo rivoluzionario (diretto dal Partito Comunista del Nepal Unificato maoista) e il campo reazionario.
Dopo 10 anni di guerra popolare e 4 anni di processo di pace il paese è ai limiti di un nuovo conflitto decisivo. Chi vincerà questo conflitto determinerà se sarà il campo del popolo o il campo della borghesia a dirigere il paese.
Vi è ugualmente il rischio di intervento straniero da parte dell'India sostenuta dagli USA.
Noi dobbiamo sostenere la rivoluzione in Nepal perchè essa si oppone all'imperialismo.
Viva il 1° Maggio internazionalista! Viva l'internazionalismo proletario!
Rafforziamo la costruzione dei Partiti Comunisti maoisti!
Viva l'unione di lotta del proletariato e dei popoli oppressi contro l'imperialismo in crisi!
Per una nuova unità del movimento comunista internazionale fondata sul marxismo-leninismo- maoismo!

Proletari comunisti /PCm Italia -Pcm Francia-PCm Turchia/ NordKurdistan- PCR Canadà
Pcml India-Naxalbari ro.red@libero.it
cip 1 maggio2010
joint declaration for May 1st 2010 by : Maoist Communist Party of France, Maoist Communist Party - Italy, Maoist Communist Party - Turkey / North Kurdistan, Revolutionary Communist Party - Canada, Communist Party of India (Marxist-Leninist) Naxalbari.

Join the international contingent at 2 p.m. place de la République - Paris under the banner : From workers' revolt to proletarian revolution !


Internationalist Mayday !
From the Workers and Proletarian Uprising to the Proletarian Revolution !
 
The crisis of the imperialist system goes on with is impact on the proletarians and the masses throughout the world. The imperialist bourgeoisies in the world take advantage of the crisis to restructure the capitalism on a world scale, to "improve" in the interest of their classes for their profits.
 
 For the oppressed people: hunger and poverty; for the proletarians in the imperialist countries, increasing unemployment, cost of living, sackings, closing factories, precariousness.
 
This also feeds the inter-imperialist contradictions for the control on the world market and the strategic geo-political regions. This raises and pushes the factors of the inter-imperialistic and reactionary wars in the world.
 
For the people in the world, imperialist wars of aggression, invasions, neo-colonialism.
 
For the proletarians, police State, modern fascism, racist laws, oppression of youth and women.
 
The working class and oppressed peoples need more and more revolutionary organizations to advance and strengthen itself and a revolutionary strategy to overthrow the bourgeoisie (and all ruling classes) and seize the power.
 
Until the proletarian and oppressed will not be in power, it is an illusion to think that its destiny can get better!
 
The workers struggles and more generally the struggles of the people - against all aspects of imperialist 'globalization' as the privatizations of the education, for the regularization of the migrants, against the police repression, etc. - develop in opposition to this system that does not give to the majority of the people any perspective but exploitation, oppression and poverty. In France we could see several resolute struggles as well as in other countries. In these workers' struggles, the base (affiliated to union or not) is opposed to the officials unions' chiefs, which are reformist and conciliatory.
 
These struggles must be coordinated, generalized and raised in the framework of a revolutionary perspective of overthrowing the reactionary governments and bourgeois States for the proletarian seizure of the power.
 
This will not occur spontaneously. We must build in all countries the revolutionary tools, the new party of the working class, the new type communist party, the Maoist Communist Party, based on the revolutionary Marxist-Leninist-Maoist theory and the summing up of the historic experience of the communist movement !

Today the Maoist Communist Party has the goal to advance in its construction in the fire of the class struggle, closely linked to the masses, for the socialist or new democratic revolution, with the strategy of the people's war reaching its peak with the seizure of power, in accordance with the conditions of each country, to build a new society, without crisis, exploitation, oppression, poverty, to advance to socialism, toward the class less communist society.

To strengthen the Maoist Communist Parties, where they exist, and to build them, where they do not, is the task of all the proletarians, all those are struggling in the different fronts and want to give themselves the tools to overthrow the system.
 
Support the people's war in India, support the revolution in Nepal!

The people's war in Peru experiences a new advance under the leadership of the Communist Party of Peru and goes on in the Philippines, Turkey and, particularly, in Asia.

In India, the people's war led by the Communist Party of India (Maoist) progresses fighting back against the government ban and the massive military offensive against the revolutionaries and the masses of India, the operation called "Green Hunt". But the armed people effectively resist and gain an even larger support throughout the country.

Our task is to practice proletarian internationalism, support this struggle and make it known.

In Nepal the situation evolves more and more toward the clash between the revolutionary camp, led by the Unified Communist Party of Nepal (Maoist), and the reactionary camp.

After a 10-years-long people's war and 4 years of peace process the country is at the border of a new decisive clash. Who will lead the country, whether the bourgeois or the people's camp, depends on who will win this conflict. At the same time, there is the danger of a foreign intervention of the India supported by US. We must support the revolution in Nepal because it opposes the imperialism.
 
Long Live the Internationalist Mayday !

Long Live the Proletarian Internationalism !

Let's Strenghten the construction of Maoist Communist Parties !

Long Live the Unity of Struggle of the Proletarians and the Oppressed People against Imperialism in Crisis !

For a New Unity of the International Communist Movement based on Marxism-Leninism-Maoism !


--------------------

Voici la déclaration commune du 1er Mai 2010 par : PC maoïste de France, PC maoïste - Italie, PC maoïste - Turquie / Nord Kurdistan, PC Révolutionnaire - Canada, PC d'Inde (ML) Naxalbari.

Rejoignez le cortège International à 14h place de la République - Paris sous la banderole : De la révolte ouvrière à la révolution prolétarienne !

Pour les versions en italien, espagnol et en persan, contactez nous :

1er Mai Internationaliste !
De la révolte ouvrière à la révolution prolétarienne !

La crise du système capitaliste-impérialiste se poursuit, aggravant ses conséquences pour le prolétariat et les masses populaires du monde entier. La bourgeoisie impérialiste de tous les pays profite de la crise pour restructurer le capitalisme à l’échelle mondiale, pour « l’améliorer » dans l’intérêt de sa classe et en fonction de ses profits.

Pour les peuples des pays opprimés, cela signifie famine, misère,…

Pour les prolétaires des pays impérialistes, cela signifie augmentation du chômage, du coût de la vie, licenciements, fermetures d’usines, précarité…

Cette restructuration augmente les contradictions inter-impérialistes pour le contrôle du marché mondial et des zones stratégiques géopolitiques. Cela remet sur le devant de la scène et augmente les risques de guerres inter-impérialistes et réactionnaires dans le monde.

Pour les peuples du monde entier cela signifie guerre impérialiste d'agression, invasion, néocolonialisme, bien souvent sous couvert « d’intervention humanitaire »,…

Pour le prolétariat cela signifie Etat policier, fascisme moderne, lois racistes, oppression accrue des femmes et des jeunes,…

Pour avancer et se renforcer, le mouvement ouvrier et populaire a besoin d’une organisation révolutionnaire, d’une stratégie révolutionnaire pour renverser la bourgeoisie (et toutes les classes dirigeantes) et conquérir le pouvoir.

Tant que le prolétariat et les peuples opprimés ne seront pas au pouvoir, il est illusoire de penser que leur sort pourra s’améliorer !

Les luttes ouvrières, et plus largement les luttes populaires (contre tous les aspects de la « globalisation » impérialiste comme la privatisation de l’éducation, pour la régularisation des sans-papiers, contre la répression policière, etc.), se développent en opposition à ce système qui n’a comme perspectives que l’exploitation, l’oppression et la misère pour la majorité de la population. En France, on a pu voir de nombreuses luttes déterminées (Molex, Caterpillar, New Fabris, Continental, Philips, Total, Sodimatex, Téléperformance, …), mais également dans d’autres pays. Dans ces luttes ouvrières, la base (syndiqués et non syndiqués) s’oppose aux directions des grandes centrales syndicales qui sont réformistes et conciliatrices.

Ces luttes doivent se cordonner, généraliser et s’élever dans le cadre d’une perspective révolutionnaire du renversement des gouvernements réactionnaires et des Etats de la bourgeoisie par la prise du pouvoir par le prolétariat, avec le soutien des masses populaires.

Cela ne se fera pas spontanément. C’est pourquoi nous devons construire dans tous les pays les outils révolutionnaires, des partis communistes de type nouveau, fondés sur la théorie révolutionnaire marxiste-léniniste-maoïste, synthèse de l’expérience historique du mouvement communiste. Ce parti, c’est le Parti Communiste maoïste.

Aujourd’hui, le Parti Communiste maoïste a l'objectif d’avancer dans sa construction dans le feu de la lutte en lien étroit avec les masses. L’objectif est clair : pour la révolution socialiste ou de nouvelle démocratie avec la stratégie de la Guerre Populaire qui culmine avec la prise du pouvoir, adaptée à chaque pays selon ses conditions ; pour la construction d’une société nouvelle, sans crise, sans exploitation, sans oppression, sans pauvreté ! C'est-à-dire le socialisme en direction du communisme, société sans classe.

Le renforcement des Partis Communistes maoïstes où ils existent et leur construction là où ils n’existent pas est l’affaire de tous les prolétaires, de tous ceux qui se battent sur les différents fronts de lutte et qui veulent se donner les moyens de renverser le système !
Soutenir la Guerre Populaire en Inde !
Soutenir la révolution au Népal !
La Guerre Populaire connait un nouveau développement au Pérou, sous la direction du Parti Communiste du Pérou, et se poursuit aux Philippines, en Turquie et particulièrement en Asie.

En Inde, la Guerre Populaire dirigée par le Parti Communiste d’Inde – maoïste progresse, ripostant au gouvernement qui a récemment déclaré illégal le PCI-maoïste et qui a lancé une grande opération militaire, l’opération « Green Hunt », contre les révolutionnaires et les masses populaires. Mais le peuple en armes résiste vaillamment et obtient un soutien encore plus grand à travers tout le pays. Notre tâche est de mettre en pratique l’internationalisme prolétarien, de faire connaître cette lutte et de la soutenir.

Au Népal, la situation évolue de plus en plus vers l’affrontement entre le camp révolutionnaire (dirigé par le Parti Communiste du Népal Unifié – maoïste) et le camp réactionnaire. Après 10 années de Guerre Populaire et 4 années de processus de paix, le pays est au bord d’un nouveau conflit décisif. Qui gagnera ce conflit déterminera si le camp du peuple ou le camp de la bourgeoisie dirigera le pays. Il y a également un risque d’intervention extérieure de la part de l’Inde, soutenue par les USA. Nous devons soutenir la révolution au Népal car elle s’oppose à l’impérialisme.

Vive le 1er Mai internationaliste !

Vive l'internationalisme prolétarien !

Renforçons la construction des Partis Communistes maoïstes !

Vive l'union des luttes du prolétariat et des peuples opprimés contre l'impérialisme en crise !

Pour la nouvelle unité du mouvement communiste, fondée sur le marxisme-léninisme-maoïsme !

PC maoïste de France, PC maoïste – Italie, PC maoïste de Turquie / Nord Kurdistan, PC Révolutionnaire – Canada, PC d’Inde (ML) Naxalbari

¡1º de Mayo Internacionalista!
¡Avanzar de la rebelión obrera hacia la revolución proletaria!
La crísis del sistema capitalista-imperialista continúa y se agravan las consecuencias para el proletariado y las masas populares del mundo entero.
La burguesía imperialista de todos los países se aprovecha de la crísis para reestructurar el capitalismo a nivel mundial, para ‘mejorarlo’ en función de sus intereses de clase y en función de sus ganancias.
Para los pueblos de los países oprimidos, esto significa hambruna, miseria,...
Para los proletarios de los países imperialistas, esto significa aumentación de la cesantía, del costo de la vida, de los despidos, de los cierre de fábricas, de la precariedad...
Esta reestructuración provoca la aumentación de las contradicciones interimperialistas que buscan controlar el mercado mundial y las zonas estratégicas geopolíticas. Esto anuncia el acontecimiento de guerras interimperialistas y de guerras reaccionarias en el mundo.
Para los pueblos del mundo esto significa guerra imperialista de agresión, de invasión, de neocolonialismo, que se esconde bajo el nombre de ‘intervención humanitaria’,...
Para el proletariado, esto significa Estado policiáco, facismo moderno, leyes racistas, aumentación de la opresión de las mujeres y de los jóvenes,...
Hay que avanzar, hay que reforzar. El movimiento obrero y popular necesita de una organización revolucionaria, de una estrategia revolucionaria para tumbar a la burguesía (y todas las clases dirigentes) y conquistar el poder.
¡Mientras el proletariado no tome el poder, es una ilusión creer que su futuro cambiará!
Las luchas obreras y sobre todo las luchas populares (que combaten todos los aspectos de la ‘globalización’ imperialista tales la privatización de la educación, por la legalización de los inmigrantes clandestinos, contra la represión policiáca, etc.) se desarrollan en oposición a este sistema qui tiene como única perspectiva la explotación, la opresión y la miseria para la mayoría de la populación. En Francia hemos visto luchas determinantes que se han desarrollado y en otros países también. En estas luchas obreras, la base (sindicalizada y no sindicalizada) se opone a las direcciones de las centrales sindicales que son reformistas y conciliadoras. El cuadro de estas luchas debe ser coordinado, generalizado y acrecentar la perspectiva revolucionaria que busquen tumbar los gobiernos reaccionarios y los Estados de la burguesía para que el proletariado tome el poder con el sotén de las masas populares.
Esto no se puede realizar de forma espontánea, por eso necesitamos fabricar las herramientas revolucionarias en todos los países; los partidos comunistas de nuevo tipo, basados en la teoría revolucionaria marxista-leninista-maoísta, síntesis de la experiencia histórica del movimiento comunista. Este partido es el Partido Comunista maoísta.
Hoy, el objetivo del Partido Comunista maoísta es avanzar en su construcción entre el fuego de la lucha mano a mano con las masas. ¡El objetivo es claro: revolución proletaria con estrategia de Guerra Popular y culminar con la toma del poder, adaptada a cada país según sus propias condiciones; construir una nueva sociedad, sin crísis, sin explotación, sin opresión, sin pobreza! Es decir, construir el socialismo con miras hacia el comunismo, una sociedad sin clases.
¡Reforzar los Partidos Comunistas maoístas ahí donde existan y construir ahí donde no existan es un deber de todos los proletarios, de todos aquellos que combaten en los diferentes frentes de lucha y que quieren procurarse los medios para tumbar este sistema!

¡Solidaridad con la Guerra Popular en India! Solidaridad con la revolución en Nepal!
La Guerra Popular se desarrolla de nuevo en Perú bajo la dirección del Partido Comunista del Perú y continúa en las Filipinas, en Turquía y en particular en Asia.
En India, la Guerra Popular que dirige el Partido Comunista de India – maoísta avanza con fuerza al punto que el gobierno declaró ilegal el PCI – maoísta y lanzó una gran operación militar en contra los revolucionarios que denominó ‘Cacería Verde’ en contra los revolucionarios y las masas populares. Más, el pueblo armado resiste valientemente con apoyo creciente a lo largo del país. Nuestra tarea es poner en práctica el Internacionalismo proletario, es dar a conocer esta lucha y solidarizar.
En Nepal, la situación avanza hacia el enfrentamiento entre el campo revolucionario (dirigido por el Partido Comunista del Nepal Unificado – maoísta) y el campo reaccionario. Después de 10 años de Guerra Popular y de 4 años de procesos de paz, el país está al borde de un nuevo conflicto decisivo. El ganador de este conflicto determinará si el campo del pueblo o el campo de la burguesía va a dirigir el país. El riesgo de intervención extranjera es eminente por parte de India apoyado por los Estados Unidos. Debemos solidarizar con la revolución en Nepal visto que es una lucha anti-imperialista.
¡Viva el 1º de Mayo internacionalista!
¡Viva el internacionalismo proletario!
¡Reforzar la construcción de los Partidos Comunistas maoístas!
¡Viva la unión de las luchas proletarias y de los pueblos oprimidos contra el imperialismo en crísis!
¡Por la nueva unidad del movimiento comunista basada en el marxismo-leninismo maoísmo!

PCmaoista Italia- PCmaoiste Francia -PC maoist Turquia-nord Kurdistan
PCRevolucionario-Canada- Partito Comunista dell'India(marxista-leninista)-
Naxalbari

vamos al contingente internacional a la manifestacion del 1° mayo a Paris
hora 14 place de la Republique a la banderola
¡Avanzar de la rebelión obrera hacia la revolución proletaria!

giovedì 29 aprile 2010

Milano 29 aprile:l'altra faccia di via Padova

MILANO 29 APRILE: L'ALTRA FACCIA DI VIA PADOVA.
Una serie di associazioni culturali, scuole del quartiere, abitanti, hanno dato vita ad una “passaggiata liberatoria” per gridare il proprio dissenso al decreto razzista della giunta Moratti.
Lo striscione di apertura citava: “basta rastrellamenti, basta coprifuoco, via Padova strada accogliente”, un chiaro segnale che stigmatizza il pensiero di una buona parte degli abitanti del quartiere, che da sempre rappresenta un crocevia di accoglienza-multiculturalità-solidarietà e per niente avvezza alla discriminazione e militarizzazione del territorio. In 1000/1300, in testa gli scout delle varie parrocchie seguiti dall'impianto montato su due bici/furgoni che anziché il solito sound sistem ha svolto una sorta di comizio itinerante, semplici e stringati concetti, che ha comunicato col popolo di via Padova. Raccontando la storia di questa strada, il suo antirazzismo, e invitando le persone a scendere da casa, uscire dai negozi-bar, e unirsi alla passaggiata, cosa seguita da un buon numero di immigrati. I più convinti nell'invitare alla partecipazione erano i bambini, di varia nazionalità, che portavano lo striscione sostenuti dai loro genitori, che si sono scatenati negli slogan. In sostanza un gioso corteo che è stato applaudito ed ha applaudito la gente affacciata ai balconi o in strada; che ha mostrato come fosse osceno e inutile il dispiegamento di digos e poliziotti, una presenza inutile viste le prerogative dei promotori, ma funzionali alle politiche razziste del governo. Altre voci stonate erano la presenza di esponenti del centrosinistra che queste politiche intolleranti le hanno fatte proprie e che in maniera esplicita lo hanno mostrato in piazza questo 25 aprile. Questa passeggiata è stato un buon segnale, un precedente utile, parte di un processo di costruzione della forza popolare e di massa in grado di contrastare razzismo, fascismo, stato di polizia
milano 29 aprile 2010

VENTICINQUE APRILE A TORINO

In occasione delle celebrazioni ufficiali della Festa della Liberazione dal giogo nazifascista, il 24 aprile sera si tiene a Torino una fiaccolata ed, a seguire, una orazione delle "autorità" dal palco di piazza Castello; il nuovo assessore regionale alla Cultura, il forzitaliota Michele Coppola, viene sonoramente fischiato - da ben più di metà della piazza - non appena cerca di prendere la parola.

Subito interviene il sedicente democratico Roberto Placido per difendere il suo collega (anche egli, purtroppo, fa parte del Consiglio regionale) e viene subissato anche lui dai fischi; siccome, però, ritiene di dover difendere il proprio "onore", lo esponente pretofilo rilascia alla "busjarda" di lunedì 26 aprile una intervista allo interno della quale definisce i contestatori - per la maggior parte membri del Collettivo Comunista Piemontese e del Pdci - , aggiungendo un appello alla Anpi volto a .

Il Placido, disgraziatamente, è anche presidente del "Comitato per la difesa dei valori della Costituzione e della Resistenza": ci chiediamo come possa ricoprire tale carica un personaggio che ritiene naturale che a celebrare la Resistenza venga chiamato un esponente di un partito che raccoglie al suo interno gli eredi del Partito nazionale fascista.

Se fosse una persona seria, il suddetto sedicente democratico dovrebbe immediatamente scusarsi con chi lo lo ha più che giustamente contestato, e contemporaneamente dovrebbe dimettersi irrevocabilmente da una carica importante che ha calpestato così vergognosamente.

Torino, 28 aprile 2010



Stefano Ghio - Proletari Comunisti Torino

mercoledì 28 aprile 2010

24-25 aprile Resoconto giornate di lotta a Palermo:

Alcuni antifascisti palermitani con hanno iniziato un percorso comune che ha portato all’organizzazione di un sit-in il 24 aprile e un corteo serale per il 25 Aprile.



24/04/2010:



Sit-in a Piazza Verdi (Teatro Massimo)



Circa 40 compagni antifascisti, comunisti e anarchici dietro uno striscione rosso con su scritto “contro il fascismo non un passo indietro” firmato Antifascisti/e Palermo, in pieno centro città, tra la gente che il sabato pomeriggio affolla le strade, hanno urlato la loro rabbia contro il fascismo che avanza. Il fine del sit-in era quello di informare lavoratori e cittadinanza che ci sarebbe stato il corteo antifascista l’indomani, dire esplicitamente che il 25 Aprile non è una ricorrenza, denunciare le organizzazioni neofasciste che si espandono sul territorio italiano con la complicità delle istituzioni.

Tantissime foto sono state scattate da passanti, spesso anche turisti contenti di vedere le bandiere rosse al vento con la falce e martello (in particolare una giovane coppia di turisti russi che si sono messi in posa insieme ad un compagno che teneva la bandiera dell’URSS), diverse persone si fermavano a parlare e facevano domande mentre prendevano il volantino.

In tutto ciò non è mancata neanche la provocazione fascista: una camerata sulla quarantina mettendosi davanti lo striscione comincia a provocare i compagni insultandoli e facendo il saluto romano.

Ha avuto ciò che si meritava: mentre alcuni compagni gli urlavano quale fine dovrebbero fare i fascisti, le è stato detto di tornare con altri suoi camerati, noi li avremmo aspettati. Subito dopo è stata riempita di sputi in faccia fino a cacciarla.

Allontanandosi, difesa da un paio di sbirri, telefona ad altri camerati citando queste parole: “ non sappiamo fare un cazzo oltre alle raccolte firme, loro (riferendosi ai compagni) erano compatti, io li ho provocati e loro mi hanno sputato in faccia”.

Il sit-in è continuato sempre in modo molto comunicativo e nessun altro si è azzardato ad avvicinarsi.



25/04/2010:



Corteo con concentramento a Piazza Verdi.

Ore 20:00, presenti circa 200 compagni, parte il corteo aperto dallo striscione comune, a seguire lo striscione “Per un 25Aprile di lotta e di festa, per conquistarci la rossa primavera”di proletari comunisti e Red Block.

A seguire l’ultimo striscione quello dello spazio occupato Anomalia.

In sostanza un bel corteo combattivo e comunicativo per tutto il percorso, infatti una scelta degli organizzatori è stata quella di non usare sound system stile rave party ambulante, l’intento principale era proprio quello di comunicare, attraverso gli interventi al megafono e gli slogan, cosa stavamo facendo e i nostri interlocutori erano le persone in strada ma soprattutto gli abitanti dei quartieri che si sporgeva dalle finestre e dai balconi esprimendo approvazione, infine arrivati nella piazza principale del quartiere popolare Vucciria diverse sono state le foto scattate dagli abitanti e molti i volantini richiesti.

Un corteo che ha dato un segnale di unità da parte delle forze antifasciste cittadine, infatti era presente tutto il movimento palermitano, eccezion fatta per il Coordinamento Anarchico Palermitano che è andato in trasferta partecipando all’iniziativa di Trapani organizzata dal Coordinamento per la pace-Trapani e da Rifondazione Comunista.

La giornata di lotta del 25 Aprile si è conclusa con la proiezione all’aperto del film “Terra (e)strema” sempre alla Vucciria.



Questa due giorni antifascista a Palermo sicuramente non rappresenta un punto d’arrivo bensì un punto di partenza che sarà seguito da altre iniziative fino ad arrivare alla prossima due giorni antifascista del 22-23 Maggio.



Andare avanti senza fare un passo indietro!

Red Block

Per un 25 Aprile di lotta e di festa, per conquistarci la rossa primavera.



Le azioni repressive e la militarizzazione del territorio da parte del governo Berlusconi aumentano di giorno in giorno, lo stato di polizia per mezzo dei suoi servi in divisa ci sta con il fiato sul collo. Ci etichettano come banditi, teppisti, vandali, violenti che assaltano le strade sol perché ci ribelliamo ad un sistema che produce solo sfruttamento, crisi economica e repressione per i lavoratori e le masse popolari. Se è pur vero che i militanti politici sono più esposti alla repressione di stato tuttavia l’obiettivo è colpire i lavoratori, le donne, i giovani e le masse popolari in genere che sono soggetti ad attacchi non indifferenti quando lottano e si ribellano contro la classe al potere.

Insomma agli occhi della borghesia chi si ribella alle ingiustizie sociali è “criminale” e “pericoloso” per la sicurezza del “bel paese”.

Lo Stato borghese mentre usa la repressione, legittima le carogne fasciste che prendono piede sul nostro territorio.

Il vero fascismo è quello rappresentato dallo stato, i suoi servi con le teste rasate eseguono e ne fanno gli interessi.

Contro i fascisti di palazzo e la sua manovalanza alcuni compagni appartenenti a diverse organizzazioni politiche e studentesche di diverse città hanno costituito una assemblea nazionale antifascista lo scorso 6 febbraio e il 25 aprile è stato il primo appuntamento nazionale di iniziative coordinate in diverse città; su questo filo rosso c’è anche Palermo.

martedì 27 aprile 2010

1° congresso nazionale degli immigrati in italia: autonomia o delega ai partiti riformisti e ai confederali?

I delegati dei comitati di 9 regioni, da Roma a Torino, Reggio Calabria, Verona, Brescia, Rovigo, Massa Carrara, Milano, Caserta e Firenze hanno preparato il loro 1° congresso a Roma, il 24/25 aprile, dopo un percorso di lotte di cui la manifestazione del 17 ottobre a Roma è stata la tappa più significativa a livello di massa e di rivendicazione generale.
Le lotte autorganizzate degli immigrati contro il razzismo di stato e per la difesa dei diritti spingono a un sempre più forte protagonismo dei vari comitati nella vita sociale e politica del nostro paese. Un congresso nato da una rete di comitati che inizia a opporsi alla legge Turco-Napolitano fino agli scioperi in qualche realtà cittadina. Un'autorganizzazione che è in crescita e che intende fronteggiare l'attacco razzista senza delegare a sindacati e partiti questa battaglia perchè hanno già vissuto l'esperienza di essere cooptati dalle forze riformiste che non hanno portato avanti le loro rivendicazioni (l'ultima lo "sciopero" del 1° marzo). Con questo congresso hanno proposto un passo in avanti organizzato per non tornare più ad essere "invisibili", per non chiedere a nessuno di di rappresentarli, rivendicando diritti e dignità e preparando nuove scadenze a partire da una giornata di lotta con sciopero per il prossimo autunno, come proposto dalla commissione del congresso, lavoro/sindacalismo.
Un congresso che si è aperto con il ricordo emozionante di un lottatore sempre in prima fila per i diritti degli immigrati: Sher Khan, ucciso dal razzismo di stato.
E' intervenuta la delegazione dell'Unione Lavoratori Tunisini di Parigi a portare il tema dell'internazionalismo.
Sono la nuova classe operaia italiana: molti sono lavoratori sindacalizzati, delegati, iscritti ai confederali come ai sindacati di base, ma di cui non si sentono rappresentati. Da qui la necessaria autonomia dei vari comitati senza la quale non vanno avanti le lotte e non possono crescere a livello di maggiore partecipazione. Un congresso che non ha la pretesa di rappresentare tutti i comitati autorganizzati ma che lavora per conquistare altre realtà di immigrati.
Ma il carattere propositivo di questo congresso, che intende archiviare la tappa contestataria e porsi al servizio della "crescita sociale, culturale, politica, economica dell'Italia", di fatto arresta il cammino dell'autorganizzazione per la costituzione di un gruppo di pressione verso i partiti politici. Infatti è stata permessa, senza alcuna contestazione, senza alcuna autocritica, una vergognosa passerella di politici, dall'idv (pedica), pd (della seta e, addirittura, turco!), radicali, sel (neri) e sindacalisti, dal dirigente nazionale immigrato cgil, alle rdb (e. papi). Gli interventi dei delegati dei comitati al loro congresso denunciavano una condizione disumana che si scontra con lo sfruttamento e l'assenza di diritti nei luoghi di lavoro, dal salario inferiore a quello dei lavoratori italiani, ai fondi per la cassa in deroga a rischio copertura per loro, alla sicurezza sul/del lavoro, al legame contratto di lavoro/permesso di soggiorno. E poi le lotte contro il "pacchetto sicurezza" del governo, contro le prigioni etniche che sono i CIE, contro le guerre imperialiste che spingono a migrazioni di massa, contro l'assenza di una sinistra in grado di fermare il governo. Così come riconoscere nella rivolta coraggiosa contro tutto il sistema politico/sindacale/mafioso dei ragazzi di Rosarno la migliore spinta per darsi un'organizzazione nazionale. Questo congresso si è posto l'obiettivo di migliorare la condizione di tutti i lavoratori, italiani e immigrati, fare partecipare da protagonisti gli immigrati alla trasformazione sociale, "svegliare" i lavoratori italiani e lottare uniti per la democrazia, il lavoro, l'istruzione, la casa. Da qui la necessità di unirsi ai lavoratori italiani e formalizzare una rappresentanza.
Tutti interventi fatti senza lamentele ma con la dignità di lavoratori che si sono alzati in piedi e non intendono tornare indietro all'assistenzialismo, alla delega.
10 tavoli tematici hanno discusso, dallo statuto del nuovo movimento al lavoro/sindacalismo, casa, scuola, imprenditoria immigrata, laicità, permesso di soggiorno, cittadinanza, asilo politico, sanità, diritti politici, partiti e movimenti.
Un compagno di proletari comunisti ha partecipato non solo come osservatore ma anche all'interno di una commissione, quella sul lavoro, dove ha portato una mozione-approvata dalla commissione- della Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro per la costruzione di una campagna nazionale autorganizzata contro le morti degli immigrati sul lavoro.
La forza del protagonismo dei comitati immigrati è stata il loro percorso di autorganizzazione. Ma questa deve arrivare fino in fondo, cioè fino alla vera autonomia da riformisti e confederali.
Ma l'invito alle forze politiche e sindacali, la ricerca di sponde politiche invece che l' indipendenza dalla fasa opposizione e dai sindacati neocorporativi, sono la vera contraddizione di questa nuova realtà politica nata al congresso che porterà inevitabilmente a non mettersi all'altezza dello scontro di classe contro questo governo delle leggi razziali in cammino verso l'instaurazione di un regime.
Per realizzare questi obiettivi serve la costruzione, da parte dei proletari italiani ed immigrati, del partito comunista, la forma più alta dell'autorganizzazione, per la lotta per il potere proletario, a partire dal rovesciamento di questo governo e di tutti i governi dei padroni. Ma si deve andare decisi verso l'abbandono di ogni illusione riformista.

prolcomra@gmail.com

27/04/2010

casa per casa

Controlli casa per casa
Così vengono annunciati da un trafiletto i controlli “casa per casa” appunto che verranno fatti in Via Padova a partire da oggi, dopo le ordinanze del Comune. Dopo la militarizzazione del territorio, migranti fermati continuamente con continue richieste di esibire i documenti, coprifuoco imposto ai negozianti della via, la normale vita di un quartiere resa difficile, un clima di intimidazione che ha portato via via i migranti a ridurre la loro vita sociale, ma neanche gli “indigeni” godono buona salute, ora si va “casa per casa”. Quali terribili criminali si nascondono nelle case? Che società si vuole creare? Una società intimidita, timorosa? Altro che libertà, giustizia, civiltà!
E lo stesso schema si vuole allargare ad altri quartieri “multietnici”di Milano, in primis via Imbonati:”Nella notte di sabato ci sono stati i primi controlli in via Imbonati”, ha fatto sapere ieri il vicesindaco De Corato.
I “crimini” segnalati in sei appartamenti passati al setaccio: quindici persone al loro interno, alcuni senza permesso di soggiorno; gli impianti a gas di due appartamenti non a norma; un sottotetto segnalato per verifiche sull'abitabilità.
Normali casi dovuti ai costi esorbitanti delle case in questa città (sempre più sono anche i lavoratori italiani costretti a convivenze con più inquilini-e non certo per libera scelta) o irregolarità edilizie e negli impianti che prevedono già dei controlli diventano il trofeo da esibire per dimostrare come gli immigrati non conoscano e rispettino le più elementari norme igieniche e del viver civile, per spandere a piene mani razzismo, diffidenza, giustificare provvedimenti vessatori, peggiorare la vita di tutti.

Già in via Padova gli effetti da “pulizia etnica” si sono fatti sentire: a seguito della militarizzazione, dei continui fermi, ispezioni nelle abitazioni, il “coprifuoco” imposto ai negozi è diventato un coprifuoco per gli abitanti della via che, dopo le dieci, si svuota letteralmente, in tanti hanno cambiato quartiere e, come hanno già fatto con i rom continuamente sgomberati, prossimamente anche dai campi “regolari”, il “modello” via Padova sarà esteso in altri quartieri, in una eterna caccia all'immigrato.

Proletari comunisti a Milano partecipa all'iniziativa di protesta del 29 aprile che si terrà in via Padova come parte della lotta contro la militarizzazione, razzismo, moderno fascismo.
Milano 26 aprile 2010

proletari comunisti -quotidiano web

con il numero del 1-2 maggio dedicato al primo maggio internazionalista
parte proletari comunisti, come quotidiano web
dal 4 maggio esso uscirà quotidianamente versione web per 4 giorni alla settimana
e un numero speciale per il sabato-domenica-lunedì
non si tratta di un blog ma un vero e proprio quotidiano web, che esce anche in forma stampata- prima in via sperimentale- poi secondo un progetto pilota e nell'autunno inverno come presenza ordinaria di diffusione
esso quindi sin da subito coprirà in forma stampata anche alcune fabbriche e realtà di lotta operaia e proletaria
abbiamo quindi bisogno di articoli, corrispondenze, propaganda internet e murale e sopratutto sottoscrizioni

per ogni info
ro.red@libero.it
tel.347-1102638

Il 25 aprile allo Zen2… con l’esercito

Da alcuni giorni circa trecento uomini tra polizia, carabinieri, vigili urbani, vigili del fuoco, guardia di finanza assediano non uno squadrone armato di terroristi o di mafiosi che non si vogliono arrendere ma alcune famiglie che hanno occupato delle case popolari ancora nemmeno finite allo Zen2, terrorizzando donne e bambini.
Stiamo parlando di circa 300 uomini di cui alcuni vengono dai reparti mobili di Catania e Reggio Calabria, un esercito come lo hanno chiamano da queste parti, per sgomberare delle famiglie da tutti riconosciuti bisognose di un tetto!
Un blitz per liberare almeno 10! case occupate e darle ai “legittimi assegnatari” che fanno parte di una lista di circa 10.000 famiglie! E si tratta solo di quelle che hanno fatto richiesta.
Cammarata e soci hanno scatenato volontariamente ancora una guerra tra poveri per poter fare la parte di chi “ripristina la legalità”. Cammarata, questo essere indegno, ha il coraggio di parlare di legalità, lui che entra ed esce dalle aule di tribunale per difendersi in differenti processi…
Cammarata e soci, che tentano disperatamente di rifarsi periodicamente l’immagine, per essere sicuro che lo show andrà in porto hanno chiesto al Comitato per l’ordine e la sicurezza di prolungare il presidio militare. Desiderio che gli è stato accordato, infatti, e crediamo per la prima volta, l’assedio militare per attuare uno sgombero di case occupate durerà almeno quindici giorni!

Le famiglie, con in prima fila tante donne, hanno opposto resistenza come hanno potuto con barricate, lanci di pietre, cassonetti rovesciati e qualche scontro e poi forti di una “calma” disperazione hanno promesso che torneranno ad occupare, non appena la polizia “stanca” se ne sarà andata, perché non hanno altra possibilità…

“Allo Zen sono stati violati i basilari diritti umani a partire da quello dei bambini. Hanno trasformato quello che era un ghetto in un lager. E’ necessario che intervenga subito la protezione civile – di cui ricordo è a capo il sindaco - per assicurare pasti caldi e assistenza alle famiglie. Inoltre lunedì presenterò un’interrogazione alla Commissione europea per denunciare la violazione da parte dell’Amministrazione comunale dei diritti del fanciullo”. Questo ha detto Rita Borsellino, deputata al Parlamento europeo, che è andata allo Zen2 a vedere di persona… non una parola sulla massiccia presenza dell’esercito!

È con lo stato di polizia che l’amministrazione comunale e le “autorità” rispondono ai bisogni delle masse con pesanti prove di controllo sociale, controllo del territorio contrabbandato probabilmente come “sfida” alla cosca mafiosa di Partanna Mondello di cui fa parte lo zen che è sotto la “giurisdizione” dei Lo Piccolo!

Le masse popolari a cominciare dalle più disperate hanno la necessità urgente di liberarsi dello stato di polizia e del moderno fascismo che avanza.

lunedì 26 aprile 2010

No alla criminalizzazione dell'antifascismo

NO ALLA CRIMINALIZZAZIONE DELL'ANTIFASCISMO
All'indomani delle manifestazioni del 25 aprile, delle giuste e doverose contestazioni alla Moratti, a Podestà a quanti, in questa città, sponsorizzano e patrocinano la “settimana nera” dei neofascisti a Milano, mentre negano patrocini, soldi e spazi all' Anpi per le celebrazioni del 25 Aprile, spandono a piene mani razzismo, puntuale si scatena la canea contro gli antifascisti.
Descritti come i “professionisti” dei disordini, con manie di protagonismo, mascalzoni che avrebbero tentato di azzittire i reduci dei lager nazisti, il cassintegrato della ex Eutelia. Insomma i soliti centri sociali casinisti, guai a parlare di antifascisti, di una piazza che ha denunciato con gran forza lo scempio che si sta cercando di fare in questa città Medaglia d'oro alla Resistenza. Tante le donne “avanti negli anni” mescolate ai giovani, indignate per quanto stava avvenendo, compreso il tentativo di non far entrare in piazza lo spezzone, stupite che il lavoratore dell'ex Eutelia presente sul palco non raccogliesse l'invito, più volte ripetuto dal microfono, di non parlare da quel palco e con rabbia intonare Bella ciao, Milano libera. Ma la stessa stampa non può nascondere come le contestazioni non siano state opera dei soliti “facinorosi”, ma hanno attraversato tutta la manifestazione se è costretta a scrivere che il sindaco Moratti è stata contestata sin dal suo apparire nel corteo al grido:”la piazza non è tua” e “devi andartene” e la stessa Moratti e Podestà accolti in piazza dai fischi.
Onorio Rosati, segretario generale della Camera del Lavoro di Milano:” Dov'era la polizia? Non possono dire di essere stati presi alla sprovvista, sanno chi sono e come si comportano e tutti gli anni succedono le stesse cose”; Carlo Smuraglia, presidente milanese dell' Anpi:”Per anni siamo stati lasciati soli. Se ora le istituzioni scelgono di venire in piazza, noi ne prendiamo atto”; ed Emanuele Fiano del Pd:” Qualcuno forse vuole dimostrare che in Italia non si possono più svolgere manifestazioni unitarie per ricordare la liberazione dal fascismo?” solo per citare alcune dichiarazioni post manifestazione. Chiarisce bene il quadro, in maniera lapidaria il vicesindaco De Corato:”Nel 2010 la sinistra si è accorta delle malefatte dei centri sociali”
Dichiarazioni che si commentano da sole: i fascisti liberi di scorrazzare in questa città, favoriti nell'ingresso nelle istituzioni, gli antifascisti- uomini e donne, giovani, studenti, operai, lavoratori, militanti politici-criminalizzati! Il solito vecchio sporco gioco di dividere i “buoni” dai “cattivi”
Il revisionismo che apertamente, non solo ha sdoganato i fascisti, ma oggi, nella sua rincorsa a destra diventa esso stesso puntello del Moderno fascismo.
Milano, 26 aprile 2010
proletari comunisti- Milano

25 Aprile 2010 Milano : gli antifascisti si riprendono piazza Duomo!

Come già successo il 12 dicembre 2009 le cosiddette forze dell’ordine col ruolo attivo del servizio d’ordine della Cgil e Fiom, militanti di Rifondazione, hanno cercato di impedire che venisse contestata la presenza sul palco e che prendessero la parola i moderni fascisti del Pdl, come Podestà e Moratti, i quali avevano dato la loro copertura politica e finanziaria alla settimana nera dei gruppi dell’estrema destra, proprio a cavallo tra 25 Aprile e 1° Maggio, con l’avallo dei revisionisti del Pd.
Ma come il 12 dicembre scorso questo infame tentativo è fallito per la determinazione e rabbia che i compagni di alcune realtà, dal Cantiere ai Transiti a proletari comunisti, a cui si sono aggiunti cittadini, lavoratori e qualche esponente politico, come L. Muhlbauer, schifati e incazzati dall’arroganza poliziesca. Tutto era iniziato al concentramento alla fermata della metro in Palestro, dove i militanti del Cantiere dai microfoni denunciavano quanto successo nelle settimane scorse, ovvero che consigli di Zona, ma anche il Comune e la Provincia, avevano dato copertura politica, logistica e finanziaria a gruppi neonazisti e neofascisti, ad organizzare una settimana di tornei di calcetto e concerti, commemorazioni dei fascisti di Salò, col chiaro intento di attaccare i valori della Resistenza e dei diritti dei lavoratori. A Palestro da subito si sono schierati un cordone misto di Digos e servizio d’ordine della Cgil/Fiom, ma anche dirigenti del Pd e Rifondazione, che ha cercato di provocare, aggredire e impedire che lo spezzone del Cantiere raggiungesse piazza Duomo. Respinto questo infame tentativo lo spezzone, continuando nella denuncia della Moratti, Podestà e del Pd, si è incamminato verso la piazza, ma in corso Vittorio Emanuele a due passi dal Duomo è scattata la trappola. Con una manovra che è sembrata coordinata, il servizio d’ordine della Cgil si è sfilato ed ha fatto entrare due cordoni di polizia e carabinieri guidati dagli alti vertici della Digos. Da subito si sono levate grida di sdegno da altri partecipanti alla manifestazione e le forze dell’ordine, che avevano sguainato i loro manganelli, sono state circondate e fatte arretrare da una folla che si ingrossava via via, al grido di Milano Libera, e per nulla intimorita dal loro mostrare i muscoli. Arrivati in piazza dai microfoni è continuata la denuncia e si sono rivolti appelli ai delegati delle fabbriche in crisi che stavano parlando dal palco ad abbandonare quel palco pieno di fascisti e revisionisti. Insomma una giornata importante per questa città, un segnale che indica che è possibile una nuova Liberazione.

Circoli proletari comunisti Milano/Bergamo
prolcom.mi@tiscali.it; prol_com_bg@infinito.it

Milano 25 Aprile 2010

domenica 25 aprile 2010

Schifani e il 25 aprile a Palermo: “prove tecniche” di moderno fascismo

Ci ha provato, Schifani, il presidente del Senato, la seconda carica dello Stato, a cambiare il luogo tradizionale della commemorazione del 25 aprile a Palermo, che ogni anno la borghesia palermitana di “sinistra”, tiene al Giardino Inglese, dove da sempre un piccolo gruppo di impiegati istituzionali con annessi nostalgici, per dovere, fa un discorsetto di routine davanti alla lapide che ricorda il partigiano Nicolò Barbato (nome di battaglia Pompeo Colajanni) e poi… tutti ad arrostire carne all’aperto per la tradizionale scampagnata.

Ci ha provato, Schifani, probabilmente mal consigliato da qualcuno, in combutta con il Prefetto Trevisone, a spostarla in piazza Vittorio Veneto, conosciuta come “alla Statua”, luogo dove si riuniscono le autorità in tante occasioni ufficiali e normale luogo di ritrovo per iniziative dei fascisti di ogni risma, e Schifani, palermitano doc, non può non sapere; ha pensato, hanno pensato, che oramai a Palermo vista questa “sinistra” ci si può permettere questo e altro e hanno voluto tastare il polso perché anche le sterili commemorazioni come queste ricordano pur sempre un passato di lotte e deve essere cancellato… ma è bastato un accenno di contestazione, un possibile polverone in una giornata come questa che rischiava di disturbare anche il suo padrone Berlusconi, e il pericolo è rientrato… quel tanto che basta per riprovarci in tempi migliori.

Tastano il polso, e se trovano resistenza, demordono e rinviano a tempi migliori, è questa la tattica che i padroni tramite i loro rappresentanti politici hanno imparato ad usare in una guerra contro le masse per l’affermazione del moderno fascismo, che tende a rendere normale quello che in questo paese normale non può essere…

“Alla fine ha trionfato lo spirito unitario e la querelle politica sulla commemorazioni del 25 aprile si è conclusa…” così la vede il quotidiano La repubblica di Palermo, e così probabilmente, tutti contenti, la considerano gli organizzatori, i sindacati confederali e le associazioni dei partigiani!

Noi contenti non possiamo essere… perché dopo ogni sterile manifestazione di questi sedicenti democratici si accentua l’arroganza dei moderno-fascisti, e i loro sgherri di bassa manovalanza si sentono più legittimati… e in questo i sedicenti democratici si fanno complici della loro legittimazione ad esistere!

proletari comunisti a Palermo partecipa al corteo antifascista che si tiene questa sera per le vie del centro per una nuova Resistenza...

Palermo 25 aprile 2010

25 aprile a taranto

manifestazione questa mattina a taranto alla tenda per il lavoro in piazza castello
una folta delegazione di disoccupati organizzati e lavoratori ha questa mattina celebrato il 25 aprile con una iniziativa di lotta
ha posto bandiere di proletari comunisti, un pannello illustrativo,quindi dopo alcuni comizi volanti è stata scoperta una lapide in marmo, realizzata dai proletari della Sma Puglia
ora e sempre resistenza, onore ai partigiani che è stata posta davanti al comune
al canto di bella ciao, quindi si è festeggiato
una iniziativa esemplare di mobilitazione dei disoccupati organizzati in lotta che si è contrapposta alla celebrazione ufficiale ed è stata alternativa aalla piuttosto rituale iniziativa tenuta dalle altre forze antifasciste cittadine
è nelle mani dei proletari che bisogna consegnare la lotta oggi contro il moderno fascismo per la rivoluzione proletaria e socialista nel nostro paese

proletari comunisti taranto
25-04-2010

25 aprile serve il partito per la nuova resistenza

In questo 25 aprile le cose si presentano in forme semplici:
siamo di fronte a un governo moderno fascista che vuole costruire un regime moderno fascista.
Nel definire moderno fascista, l'accento va posto sul moderno, perchè è evidente che questo avviene in forme moderne, rispetto al passato regime mussoliniano, ma non nella sostanza.
Si va verso una dittatura aperta anche di tipo personale, si edificaanche con leggi e riforme istituzionali, prassi ecc un regime democratico-parlamentare nella forma, totalitario nella sostanza. Totalitario vuol dire globale in tutte le sfere della società, totalitario significa fondato sullo stato di polizia, totalitario significa che usa tutti i mezzi uscendo dal quadro della Costituzione per imporre la dittatura del capitale con i suoi necessari corollari, guerra, razzismo- che in questa fase di marcia svolge un ruolo di punta - economia nazionale e sindacato neocorporativo, controllo monopolistico di tutti i mezzi di comunicazione, ecc.
Naturalmente questo non è ancora un regime, ma marcia verso di esso e questo richiede il revisionismo storico, la rivalutazione del fascismo e dei fascisti, la criminalizzazione e cancellazione della Resistenza,l'alimento e protezione dei gruppi neofascisti e neonazisti ecc.
Tutto questo viene fatto dall'alto da chi il potere ce l'ha già e dall'alto edifica il sostegno organizzato e irregimentato di massa, a partire dall'organizzazione del consenso di massa con l'uso spregiudicato del fascismo mediatico.
Un ruolo grande svolge in tutto questo il Vaticano di papa Ratzinger, tanto che su alcuni campi, si può parlare apertamente di clerico-fascismo.
Sapere quindi con chi si ha a che fare è necessario ai comunisti, alle avanguardie operaie e proletarie, al movimento di opposizione politico e sociale per individuare forme e mezzi della lotta politica e sociale oggi.
Bisogna opporsi su tutti i campi al moderno fascismo - moderno fascisti non sono solo lega e pdl, ma vi sono dentro tutti i partiti dell'arco parlamentare PD in testa, che ne contrastano le forme e non la sostanza, vi sono dentro cisl e uil e parte della cgil, vi sono dentro tutti i riformisti che non sono fascisti ma servono la reazione - bisogna contrastare i singoli passi di questa marcia, ma nella convinzione che non sono il Parlamento, le elezioni, la lotta puramente democratica che fermeranno questa marcia, ma solo l'organizzazione della lotta rivoluzionaria per liberarci di questi governi e se avanza di questi regimi, di questo Stato per cosi dire fascistizzato.
0vvero costruire il partito come reparto d'avanguardia organizzato della classe operaia e tutti gli organismi di massa in funzione della guerra rivoluzionaria resa necessaria dall'avanzamento del moderno fascismo che esce dal quadro dell'attuale Costituzione e dalle condizioni generali della lotta di classe nel nostro paese.
Guerra rivoluzionaria, significa guerra popolare prolungata che avanza fondandosi sulle masse e per salti, guerra per fasi difensiva-equilibrio-offensiva che sfoci nell'insurrezione popolare per la conquista del potere da parte del proletariato, sostenuto dalle masse popolari.
Guerra popolare su scala globale vale a dire con l'uso di tutti mezzi politici e militanti necessari.
Nuova Resistenza perchè fa propria l'esperienza della resistenza antifascista che è stata una guerra di ppopolo sfociata in una insurrezione popolare guidata dal partito della classe operaia, il partito comunista.
Oggi serve un partito comunista di tipo nuovo, non un nuovo pci di tipo vecchio, già dimostratosi come arnese inservibile per la rivoluzione proletaria e socialista nel mnostro paese guidato alla sparizione da Togliatti a Bersani, una moderna Resistenza e non la pura riproposizione della grande e gloriosa resistenza, con un obiettivo vecchio ma non realizzato, la rivoluzione proletaria e socialista adeguata ai nostri tempi come programma, sistema di governo e di potere, cammino di trasformazione ecc:

Proletari comunisti per questo lavora, oggi come piccolo nucleo di Partito, per il Partito, agendo da Partito,
per la costruzione dei tre strumenti della rivoluzione indicati da Mao,
nel fuoco della lotta di classe in stretto legame con la classe e le masse.

Si può e si deve fare meglio e di più in primis sul fronte del Partito, unire i comunisti, conquistare le avanguardie operaie e proletarie, dirigere la lotta sindacale di classe, organizzare e formare i giovani e le donne ribelli, sostenere, organizzare dirigere le diverse forme di lotta democratica subordinate alla battaglia per il nuovo inizio della lotta rivoluzionaria.
Lo si deve fare insieme in tutte le forme possibili con chi condivida sostanzialmente analisi, battaglie e obiettivi.
Questo lo facciamo e intendiamo sempre più farlo senza alcuna boria di Partito, settarismo, autoproclamazioni, arroganza, sfoggio retorico, ma come militanti marxisti-leninisti-maoisti di base per primi e in prima persona strumento e bersaglio della rivoluzione
tutto il resto .. gli economicisti e operaisti, i revisionisti e neorevisionisti, i beati costruttori di nuovi partiti comunisti morti o nati vecchi, i soggettivisti militaristi, gli autopropagandisti e elettoralisti, il rivoluzionarismo piccolo borghese programmaticamente e praticamente slegati dalla concezione "nel fuoco della lotta di classe, in stretto legame con le masse operaie e proletarie"

tutto il resto... dicevamo...... è noia...

proletari comunisti PCm Italia
25 aprile 2010